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Il pattino norma o fuori norma?

Pattino Salvataggio

 

 

Sono il mezzo più diffuso sulle nostre spiagge ma forse nessuno ha notato quella che potrebbe essere una colossale incongruenza! Dite la vostra nei commenti.

 

IL PATTINO NORMA O FUORI NORMA?

Tutti lo usiamo nel lavoro in spiaggia: il pattino! Vi siete mai soffermati a vedere la categoria del natante in questione? Andiamo con ordine.

 

  1. Categoria di progettazione cosa sono?

Le unità da diporto marcate “CE” (natanti, imbarcazioni e navi) sono suddivise dalla legge in quattro categorie di progettazione: A, B, C, D. La categoria di appartenenza è riportata su una targhetta di metallo attaccata allo scafo. In relazione a ciascuna categoria le unità sono abilitate per una determinata navigazione, per la quale non si tiene conto della distanza dalla costa, ma solo delle condizioni del vento e del mare:

  • categoria A: navigazione senza alcun limite;
  • categoria B: navigazione d’altura, ovvero con vento fino a forza 8 e onde con altezza significativa fino a 4 metri (mare agitato);
  • categoria C: navigazione litoranea, ovvero con vento fino a forza 6 e onde di altezza significativa fino a 2 metri (mare molto mosso);
  • categoria D: navigazione in acque protette, ovvero con vento forza 4 e onde di altezza significativa fino ai 0,5 metri.

In pratica le categorie indicano se una tale imbarcazione è stata costruita per un determinato ambiente o tipo di navigazione.

 

  1. Il pattino categoria?

Nella foto vi mostriamo un pattino classico modello ADRIATICO prodotto dalla Blumarine, ampiamente utilizzato nelle nostre spiagge.

Ora vediamo la targhetta relativa e i dati in essa riportati.

 

La categoria è D. Significa “navigazione in acque protette, con vento di forza 4 e onde di altezza significativa fino ai 0,4 metri”. Acque protette si intende laghi fiumi o canali. Ma la cosa che ci deve fare riflettere sono le onde di altezza massima 0,4 metri. Praticamente ogni giorno in mare ci sono onde di altezza superiore a 0,4 metri salvo nelle giornate di piatta!

Pattino

 

  1. I dubbi e le implicazioni legali

Come sappiamo la Capitaneria di Porto è l’Ente preposto al controllo degli assistenti bagnanti e delle loro dotazioni, ma il responsabile ultimo del servizio di salvataggio sulle spiagge è sempre l’assistente bagnanti in servizio. Ora sorgono alcune domande spontanee, un pattino passerebbe un controllo della capitaneria? Se in un soccorso durante mare mosso con onde di 70cm , quindi più dei 40 cm per cui il pattino è omologato, l’assistente bagnanti non riesce ad uscire o a salvare la persona, che implicazioni legali ci sono? Potrebbe essere colpa sua visto che ha impiegato un mezzo non idoneo? Il Codice della Nautica cita: “La valutazione degli elementi meteorologici rientra nella competenza e nella responsabilità di chi conduce l’unità. Il comandante potrà incontrare anche condizioni meteo marine superiori al previsto, ma la navigazione è affidata alla sua capacità e al suo senso marinaresco. Egli rimane comunque il solo responsabile dei danni che possono occorrere alla barca e alle persone imbarcate”. Se adattassimo tale frase al mondo del soccorso il comandante potrebbe tranquillamente essere considerato il soccorritore in servizio. Viene spontaneo pensare che in mare delle condizioni di onde maggiori di 0,40m, cioè 40 cm, siano più la norma che l’eccezione. Al momento attuale ogni assistente bagnanti sembrerebbe essere chiamato ad utilizzare in mare un mezzo omologato per fiumi, laghi e canali grazie al suo senso marinaresco piuttosto che avere a disposizione un mezzo omologato per il mare!

Non sarebbe forse il caso di rivedere le dotazioni usate sui nostri litorali? Voi che ne pensate?