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Primo soccorso in caso di ANNEGAMENTO

Come approcciarsi alla vittima di annegamento.

L’annegamento rappresenta ancora oggi una delle prime causa di morte in età adulta e soprattutto in età pediatrica. L’approccio alla vittima, sia che essa stia per annegare oppure a fatto compiuto necessita di alcune accortezze in quanto andremo ad agire in un ambiente decisamente più pericoloso e impervio com’è l’acqua.

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linee guida primo soccorso annegamento acqua salata e dolce

Prima Fase

Nelle prime fasi di un infortunio acquatico, quando la persona è ancora cosciente ma non è in grado di mantenersi a galla, si dovrà porre particolare attenzione alla propria sicurezza.

Infatti il pericolante cercherà con tutte le forze di aggrapparsi a qualsiasi cosa pur di tenere la testa fuori dall’acqua e respirare: se l’appoggio siete voi ecco che gli infortunati diventeranno due.

 

Gav: Getta – Afferra – Vai

Bisogna quindi memorizzare l’acronimo GAV ovvero Getta, Afferra, Vai. In qualunque luogo, spiaggia, lago, piscina dovrete trovare un oggetto qualsiasi che galleggi, gettarlo alla persona che sta annaspando, facilitare la presa dell’oggetto e una volta che il malcapitato l’ha afferrato e si è tranquillizzato avvicinarsi per tirarlo a secco. Una volta al sicuro posizionare il paziente sul fianco, monitorizzando coscienza e respiro, possibilmente somministrando ossigeno ad alti flussi se autorizzati a farlo. Non dimentichiamo di allertare il pù precocemente possibile il 112.

 

Rianimazione e BLSD

Nel caso della persona incosciente e verosimilmente in arresto cardiaco da inalazione di liquido l’approccio segue le linee guida della rianimazione, leggermente modificate viste le caratteristiche fisiopatologiche dell’annegamento. Sempre rispettando i criteri di sicurezza appena elencati, una volta portato all’asciutto si dovranno cominciare le manovre rianimatorie avendo cura di fornire anche le ventilazioni, 5 erogate subito dopo la valutazione del GAS, possibilmente con ossigeno ad alti flussi (se autorizzati) alternati alle 30 compressioni toraciche di alta qualità e avendo cura di utilizzare il defibrillatore non appena disponibile.

 

Non dimentichiamo di allertare o far allertare il 112 il più precocemente possibile.

Per inciso, non vi è alcuna differenza di trattamento rianimatorio rispetto ad annegamento in acqua dolce versus acqua salata.

A monte di tutto ciò é bene ricordare che gli incidenti acquatici si possono evitare con un’adeguata prevenzione e sorveglianza.