Primo soccorso sportivo e blsd: binomio imprescindibile
Iniziamo subito con una chiarificazione terminologica. Nel linguaggio comune pensiamo che il pronto soccorso SPORTIVO sia l’insieme delle manovre per soccorre degli sportivi. In realtà il termine pronto soccorso si riferisce ad una struttura presente normalmente negli ospedali, mentre il primo soccorso è l’insieme delle tecniche atte a stabilizzare un paziente fino all’arrivo dei soccorsi qualificati. Quindi in questo approfondimento parleremo del PRIMO SOCCORSO sportivo.
L’inizio di tutto da Morosini al Decreto Balduzzi
Il 14 aprile 2012, al 31′ di Pescara-Livorno della 14ª giornata di ritorno del campionato di Serie B, Piermario Morosini si accascia a terra dopo vari tentativi di rialzarsi in seguito a un’improvvisa crisi cardiaca. Portato in ospedale viene dichiarato il decesso il giorno stesso all’età di 26 anni. Il 10 settembre è stata aperta un’inchiesta in quanto il defibrillatore presente sul campo da gioco non venne usato. Il decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158 viene emanato e obbligò ogni Società o Associazione Sportiva a munirsi di defibrillatore e a formare personale in grado di saperlo usare.
Importanza del defibrillatore
Le attività indipendentemente che siano inclini a provocare traumi da sport o meno possono essere teatro di problemi risolvibili con il defibrillatore. Statistiche mostrano che l’uso del defibrillatore aumenta di un 40-70% le chanches di sopravvivenza se usato precocemente (dati IRC, ILCOR America Heart). Risulta evidente che questo elettrodomestico va tenuto sempre a disposizione anche per quelle attività che non sono ad alto rischio di traumi da sport.
Lo stato attuale
Il ministero della salute con decreto del 26 giugno 2017 stabilisce quanto segue:
Art. 1
Dotazione ed impiego dei defibrillatori da parte delle società
sportive dilettantistiche
- L’obbligo di dotazione e impiego di defibrillatori
semiautomatici ed eventuali altri dispositivi salvavita di cui
all’articolo 7, comma 11, del decreto legge 13 settembre 2012, n.
158, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n.
189, si intende assolto da parte delle associazioni e società
sportive dilettantistiche, come definite dall’articolo 5 del decreto
ministeriale 24 aprile 2013, alle seguenti condizioni: a) qualora
utilizzino un impianto sportivo, come definito dall’articolo 2 del
decreto Ministro dell’interno del 18 marzo 1996 e avente carattere
permanente, che sia dotato di defibrillatore semiautomatico o a
tecnologia più avanzata; b) qualora sia presente una persona
debitamente formata all’utilizzazione del dispositivo durante le gare
inserite nei calendari delle Federazioni sportive nazionali e delle
discipline sportive associate, durante lo svolgimento di attività
sportive con modalità competitive ed attività agonistiche di
prestazione disciplinate dagli enti di promozione sportiva, nonché’
durante le gare organizzate da altre società dilettantistiche.
Potete scaricare l’intero Decreto nell’are download del nostro sito https://life-fvg.it/primo-soccorso-sicurezza/blog/gallerie/.
Conclusione
In Friuli Venezia Giulia la tariffa massima per un corso abilitante all’uso del defibrillatore è di 50 euro IVA inclusa. Un piccolo investimento che può fare la differenza tra la vita e la morte di una persona, anche se sportiva e con uno stile di vita presumibilmente sano. La legge sembra voler andare in questo senso, legare le attività sportive al defibrillatore che deve essere presente in caso di gare e competizioni. Poco chiaro, a nostro parere, è la presenza del defibrillatore durante l’allenamento. In questa fase gli atleti possono avere un alto livello di prestazione e quindi ci sentiamo di raccomandare la presenza del defibrillatore anche in questo caso nonostante la legge di riferimento non lo preveda esplicitamente.