Il galateo del subacquo
Da un decennio ci occupiamo di subacquea e abbiamo raccolto alcune testimonianze dei nostri istruttori più esperti per farvi leggere le cose da fare e da non fare seconda l’etichetta del buon subacqueo.
Si parla spesso di buon senso, quello che in inglese si chiama “common sense”, beh purtroppo non è così “common. Molte delle cose che leggerete tra poco potrebbero essere evitate con un po’ di buon senso che, ahinoi, non è il punto forte dei subacquei, siano essi ricreativi o tecnici.
Ma andiamo con ordine, alcune cose che andrete a leggere fanno parte di una sorta di “codice della subacquea”, un po’ come il Codice nei Pirati dei Caraibi! Sono perciò delle regole che, a differenza del codice piratesco, non sono scritte ma andrebbero seguite per non essere “quel subacqueo lì!”.
Vi sono poi altre regole di sicurezza che invece fanno parete dei protocolli pre, durante e post immersione emanate dalle Federazioni subacquee che andrebbero seguite scrupolosamente. Se non seguire le regole del “codice” vi farà semplicemente fare la figura del cretino, il non rispetto delle regole di sicurezza può portare ad incidenti anche molto gravi.
Vediamole ora tutte mischiate per non facilitarvi la vita!
Approccio al compagno
Iniziamo col capire che siamo qui ad immergerci, non ad un concerto solista dove noi siamo gli sviolinatori delle nostre doti, capacità ed acrobazie (subacque e non). Pertanto evitiamo di pressare compagni di immersioni, soprattutto se meno esperti di noi con frasi tipo: “non ti preoccupare ti porto io”. Mi porti dove? Ma chi te lo ha chiesto? Cerchiamo quindi un approccio che semplicemente accantoni l’impulso irrefrenabile di affermare la propria virilità subacquea! Mettiamo a nostro agio il nostro compagno di immersione soprattutto se non lo conosciamo o se è meno esperto di noi. Non sottoponetelo ad un terzo grado per scoprire tutta la sua carriera subacquea, ma portatelo con genuino interesse a raccontarvi la sua esperienza. Un compagno di immersione rilassato e tranquillo renderà la vostra immersione più piacevole e stimolante.
Controllo pre immersione
Fatelo, fatelo, fatelo e ancora: FATELO! Uno degli esercizi più stimolanti del corso RESCUE DIVER PADI è proprio la simulazione dell’imprevisto dell’immersione. Una formula che per noi funziona molto bene nei corsi e proprio quella di dimostrare che, come quasi sempre accade, se si salta il controllo pre-immersione, banali dimenticanze come una frusta del gav scollegata o una cintura di zavorra mal montata possono rapidamente portare a conseguenze gravi per la sicurezza e la gestione degli inconvenienti.
Pertanto che voi siate guide, tech divers, nettuno della domenica mattina, fate il controllo pre immersione, vi “ruberà” pochi secondi e vi permetterà di evitare guai, capire la configurazione che il vostro compagno usa e, soprattutto, non vi farà perdere tempo in immersione a sistemare meglio il “che ca**o ne so” del vostro gav, facendovi perdere le due aquile di mare che il vostro compagno ha visto. Come mai non vi ha richiamato per mostrarvele? Gli stavate già sulle scatole da prima quando gli avete fatto una filippica su quanto eravate figo in Egitto a 70 metri ad aria!
Non siete inseguiti dall’Agenzia delle Entrare in acqua!
Nuotate piano! Nuotare piano ad un ritmo rilassato ha degli indubbi benefici sia sul piano fisico e sul fatto che sarà più facile non perdere il compagno. Ovviamente non stiamo parlando di fotografia subacquea! Se vi immergete con un fotografo subacqueo avete solo due opzioni: o vi comprate anche voi una macchina fotografica subacquea per fermarvi 20 minuti a fare la foto ad un gobide, oppure cambiate compagno di immersione!
Se invece non potete fare a meno della velocità allora fare un bel corso di Scooter subacqueo potrebbe essere il giusto compromesso tra esplorazione e demone della velocità che si cela in voi!
Rispettate le procedure di perdita del compagno
Troppe volte è successo dicompagni separati che finiscono l’immersione, concedetemi il francesimo, per i cazzi loro. NON SI FA! Tutti devono seguire la regola d’oro di riemergere dopo 1 minuto SENZA TAPPA DI RISPETTO. Se non lo fate e farete l’immersione per i cavoli vostri dimostrate di essere egoisti e irrispettosi dei subacquei che sono invece saliti in superficie e vi hanno aspettato, probabilmente preoccupati a mille, probabilmente attivando già i soccorsi credendovi disperso.
Il subacqueo albero di Natale
Portatevi solo ciò che vi serve e che è previsto dalla legge, scimitarre, guanti, bombole di scorta, uncini potrebbero non servirvi in un’immersione da 45 minuti a 18 metri. Soprattutto, se non potete fare a meno di tutto il vostro arsenale, indossatelo in maniera intelligente senza che penzoli ovunque sia in barca che sott’acqua. Eviterete di danneggiare il fondale e la vostra (costosissima) attrezzatura speciale.
Il manometro!
Pare impossibile ma i manometri hanno due destini: essere abbandonati a loro stessi a penzolare dove capita a mo’ di… proboscide di elefante depresso oppure occultati e nascosti nel gav che neanche un contorsionista del circo di Pechino riuscirebbe a tirarlo fuori. Provate a metterlo semplicemente con un moschettoncino stile bolt snap nel gav o sull’imbrago, avrete l’ammirazione, l’invidia e lo stupore di chi vi circonda.
Lo spazio non è solo per voi
Che vi immergiete da barca, da riva cercate di essere ordinati e di non prendere tutto lo spazio disponibile, non perderete le vostre cose e avrete l’aria di uno che sa quello che fa.
Non usate la bombola per asciugare il tappino antipolvere del primo stadio
Se il Sommo Poeta fosse stato un subacqueo avrebbe sicuramente messo, se non all’inferno, sicuramente in purgatorio coloro i quali usano questa tecnica di asciugatura del tappino. Ma andiamo con ordine e diamo il motivo tecnico sul perché non va fatto. Il flusso d’aria è così forte che nebulizzerà acqua dal tappino fino a dentro il primo stadio che, guarda caso, è proprio la cosa da evitare. Se la bombola che usate ha rubinetteria per primi stadi a staffa, quasi sicuramente farete schizzare via la guarnizione O-ring perdendola. Il motivo non scritto invece che nessuno vi dirà ma che tutti pensano e che il suono di sfiato della bombola è fastidioso, irritante e soprattutto grida ai sette mari “non ho capito un’acca”. Molto più semplice quindi prendere un lembo di tessuto o di maglietta e asciugare le poche gocce contenute del tappino, tutti vi guarderanno invidiosi e stupiti!
Lasciare mance alla vostra guida
Se quel povero Cristo di Divemaster o istruttore si sono fatti in quattro per farvi stare a vostro agio, hanno cercato in tutti i modi con o senza esito di mostrarvi le cose più belle che il posto dove vi immergete aveva da offrirvi, se era li per togliervi le pinne quando vi stavate contorcendo vicino alla scaletta della barca nel vano tentativo di farlo da soli assomigliando ad un maiale allo spiedo; beh allora qualcosina in più se la merita non trovate?
Non siete dei cavallucci marini!
In acqua si sta orizzontali, non verticali. Questo si ottiene con quantità e distribuzione dei pesi corretta. Se non sapete di cosa stiamo parlando o se vi hanno sempre risposto: “meglio un kilo in più!” oppure “stare orizzontale ti verrà col tempo!” allora è il caso di cambiare istruttore e di fare un bel corso di perfezionamento dell’assetto subacqueo!
I molestatori di fondali e i subacquei corazzati
Sebbene questa vi possa sembrare una di quelle cose non scritte in realtà non è così. In tutti i libri di tutte le Federazioni c’è scritto di non toccare il fondale e di rispettare la vita marina. Purtroppo poi i risultati sono ben diversi, si vedono subacquei sovra zavorrati come dei cavalieri medievali precipitare sul fondo inginocchiarsi e muoversi distruggendo tutto. Non lo diremo mai abbastanza la quantità di zavorra deve essere giusta, né un kg in più ne un kg in meno. GIUSTA! Il fondale non va mai toccato, anche nella sabbia più deserta, o nel fango più fangoso può nascondersi della vita, fragile e importante. Non dimentichiamo infatti che noi ci immergiamo per piacere, ogni animale invece che si incontra in acqua sta lottando per sopravvivere, non sono in vacanza e meritano rispetto e protezione.
Evitiamo quindi di giocare con i polpi, far uscire le murene, dar da mangiare alle cernie “amiche” osserviamo la natura in maniera passiva e con rispetto, vi stupirà.
Richiami sottomarini
Cerchiamo di evitare strattoni alle pinne, picchiettii in testa o colpi sulle gambe. Possiamo richiamare il compagno toccandolo sulla spalla. Usare shaker, sonagli, trombette va anche bene ma non vanno abusate, una delle bellezze della subacquea è la quasi totale assenza di rumori se non il calmo fluire del respiro, non facciamola diventare alla stregua di una grande città all’ora di punta.
In conclusione è un’attività splendida che ha le sue regole ben precise, alcune di esse sono imprescindibili, altre invece fanno parte del buon senso che tutti dovremmo avere. Abbiamo volutamente mischiato le regole perché come speriamo abbiate capito, in realtà sono tutte importanti. Se non le seguite potrebbero portare, se non ad incidenti gravi, a cattive esperienze che e farvi perdere la passione per un mondo meraviglioso e incredibile come quello sottomarino.